Vocabolarie de Fruntines

"Jessomaria che rapascet!"

Immagine Vocabolario

Detti popolari

“I sold en s’trovne tla pula”

Immagine Detti-popolari

Narrazioni

"Arconta La tua, che ia Arcont la mia"

Immagine Narrazioni

Chi siamo?

Nella primavera del “confinamento” per via del Covid19 (maggio 2020) un brillante Dottore in Farmacia nativo di Frontino, quasi per gioco, ebbe l’idea di costruire un vero e proprio vocabolario del dialetto frontinese. Elaborato su un sito e reso pubblico su una pagina di Facebook, il vocabolario suscitò l’entusiasmo di tanti concittadini, anche quelli che da tempo non risiedevano più a Frontino. Ognuno contribuì spontaneamente con parole, modi di dire, proverbi, filastrocche: in questo modo il Vocabolario di Frontinese crebbe e si ampliò. Sulla scia di questo entusiasmo, il vivace Dottore coinvolse altri volontari nell’impegnativa stesura del Vocabolario; dalle piccole dispute fra questi ultimi sulla pronuncia di quel termine o quell’altro, sulla correttezza ortografica delle parole (determinata soprattutto dal suono e non da regole grammaticali), sui diversi significati dello stesso termine ed altro, nacque la definizione “altisonante” di “Academia dla pula”.
La pula è la parte di scarto della mietitura; questo termine che indica un materiale povero e spesso non riutilizzabile, identifica lo spirito giocoso del gruppo che oltre a ricercare termini dialettali, spiegandone il significato, raccogliere modi di dire, filastrocche, proverbi ed altre espressioni tipicamente dialettali, si prefigge di perseguire i seguenti obiettivi:
• Approfondire e diffondere la conoscenza del dialetto locale, le sue tradizioni popolari e la narrativa corrispondente
• Collaborare con le principali istituzioni territoriali e nazionali a favore della tutela del patrimonio culturale locale
• Sviluppare il senso di appartenenza alla propria comunità
• Saper riconoscere e preservare i valori e le tradizioni del passato in confronto all’attualità
L’intento non è quello di proporre una ricerca delle origini linguistiche delle parole e della loro evoluzione fonetica, ma quello di mantenere in vita termini ed espressioni del passato, spesso già in disuso nelle nuove generazioni.
Le attività che l’Academia propone sono in relazione anche alle peculiarità dei membri e ai loro ambiti di competenza.
Riguardano: attività di tipo culturale che valorizzino il territorio; progetti in collaborazione con enti territoriali; serate di approfondimento culturale; spettacoli teatrali o serate di divertimento.
Lo spirito che anima i suoi fondatori è quello di voler ricostruire la “Piazza del paese”, luogo di confronto sereno, di scambio di vedute, di ciarle e burle e di tutto ciò di cui la gente discute in piazza. Certo, si tratta di una piazza virtuale, ma in occasione delle iniziative proposte dall’Academia, può diventare reale.